Il villaggio, frazione del comune di Camino, domina la
pianura vercellese sopra il corso del Po. Il monastero, priorato benedettino
risalente con ogni probabilità alla fine del primo quarto dell'XI secolo e
appartenente all'abbazia di Fruttuaria (San Benigno Canavese, TO), dagli anni
'60 del XII secolo diventa monastero femminile sotto la protezione della
famiglia marchionale dei Monferrato (Guglielmo il Vecchio e la sorella
Adalasia) e viene posto alle dipendenze dell'abbazia francese di La
Chaise-Dieu. Con bolla papale è soppresso sul finire del XV secolo e passa in
proprietà al monastero delle clarisse di Casale Monferrato (detto della
Maddalena). Dopo le confische napoleoniche diventa civile abitazione. Oggi
sopravvivono le antiche strutture medievali inglobate nell'edificio riplasmato
tra il Sette e l'Ottocento nelle forme di grande azienda agricola vitivinicola.
Relativi al monastero sopravvivono circa 250 documenti (dal 1167 alla fine del
XIII secolo) conservati presso l'Archivio di Stato di Torino e pubblicati in
diverse edizioni all'inizio del Novecento.
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